Comprendere le Arti OscureBart, Irvie, Monty

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    Bartholomews E. Baggins
    Odiava profondamente il fatto che non fosse possibile utilizzare la Materializzazione dentro Hogwarts.
    Primo, perchè il castello era enorme.
    Secondo, perchè l’aula di Difesa Contro le Arti Oscure era al secondo piano.
    Terzo, perchè alle scale piaceva cambiare.
    Nonostante questo, era piuttosto soddisfatto, perché pur dovendo camminare, almeno le sue aule non erano in cima alla torre, e per un altro motivo.
    Doveva ammettere infatti che da quando aveva iniziato ad insegnare ad Hogwarts, appena due mesi prima, le sue serate trascorrevano in modo molto più sereno: poteva concentrarsi sui suoi studi senza bisogno di sopportare, ignorare o contrastare le tediosissime filippiche di quella megera di sua moglie, e questo lo rendeva molto più efficiente e produttivo.
    Insegnare ai rampolli dell’alta società britannica gli faceva ancora uno strano effetto, ed iniziava a pensare che forse non ci si sarebbe mai abituato, ma non era poi così male, soprattutto perchè, ora che erano passati quasi due mesi, aveva inquadrato molti degli studenti, e non mancavano quelli particolarmente meritevoli e interessanti, in ciascuna classe.
    L’unica nota dolente era, appunto, dover fare ogni mattina a piedi una buona parte del castello per raggiungere la sua aula.
    Soprattutto perché, data la sua materia, erano ben rare le occasioni in cui avere un buco nella prima ora di lezione.
    E quella mattina non faceva eccezione.
    Avrebbe trascorso la prima ora con coloro che più di tutti condividevano con lui la sensazione di novità: i piccoli studenti del primo anno.
    Con loro, la maggior parte delle lezioni verteva su argomenti teorici, le lezioni pratiche riguardavano perlopiù l'etichetta e le pose da duello; queste ultime erano cose che Bart trovava poco sensate e ancor meno utili, ma poichè il duello come attività ricreativa era piuttosto praticato dalle classi più abbienti, non poteva esimersi dal fornire loro tutte le basi per poterlo eseguire al meglio ed in sicurezza negli anni a venire. Nei mesi successivi avrebbero poi iniziato a prendere dimestichezza con incantesimi base, difese e schivate.
    Anche quella mattina, era arrivato in classe prima dei suoi studenti, dopo aver fatto i due piani di scale a due a due, proprio come faceva anni prima quando era uno studente.
    Le aule di Difesa Contro le Arti Oscure erano tra le più ampie della scuola, per avere sufficienti spazi in cui gli studenti potessero esercitarsi a coppie o a gruppetti durante le attività pratiche.
    Entrato in aula, rimase in piedi, appoggiandosi contro il bordo della scrivania, lo sguardo rivolto verso il fondo della sala, dalla cui entrata sarebbero dovuti arrivare a momenti i suoi studenti.
    Accarezzandosi la punta dei baffi, dalla tasca della giacca estrasse il suo orologio da taschino, ed osservò l’ora; quando notò di essere arrivato con ben quasi due minuti di anticipo, non nascose un’espressione sorpresa, soprattutto considerato che si era alzato in ritardo, ed aveva ancora un’aria appena trafelata; anche se, dato che i lunghi capelli mossi sembravano perennemente scompigliati, non era molto diverso dal suo solito aspetto.
    Rimise l’orologio nella tasca, mentre i primi studenti iniziavano a fare capolino all’interno dell’aula.
    Solitamente, soprattutto nella prima lezione della giornata, arrivavano a gruppetti in base alla Casa di appartenenza, anche se non mancavano mai quegli elementi che si distinguevano dal gruppo per puntualità o ritardo.
    buongiorno
    salutò gli studenti man mano che entravano, rivolgendo loro un cenno del capo, ed attese che ognuno fosse arrivato e si fosse seduto al suo posto, prima di spostarsi di un passo in avanti.
    Si schiarì quindi la gola con un colpo di tosse, per far tacere ogni brusio e far comprendere agli studenti che la lezione stava iniziando
    Due strade trovai nel bosco, ed io scelsi quella meno battuta. Ed è per questo che sono diverso.
     
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    Sir Montgomery F. Shacklebolt
    Un'altra giornata era iniziata, e con essa le lezioni del giorno. Monty era sempre eccitatissimo quando si trattava di imparare cose nuove. Non era un secchione, come invece i compagni di classe lo avevano soprannominato. Non era un amante dei compiti, che invece svolgeva con abbastanza riluttanza. Ma era un giovane curioso e desideroso di scoprire i segreti della magia, di imparare cose nuove e di ampliare il suo bagaglio di conoscenze. E se quello lo faceva etichettare come un secchione da parte dei compagni, e allora avrebbe mantenuto quel titolo, e amen.
    Il suo bisogno di imparare tutto quello che gli insegnanti avevano da spiegare faceva sì che Monty fosse anche uno dei primi ad entrare in classe, sempre, qualsiasi fosse la lezione. Non c'era alcuna differenza in quella lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, la prima di quel venerdì mattina per gli studenti del primo anno. Fino a quel momento avevano studiato molta teoria, nella quale Monty aveva dimostrato fin da subito di essere ferrato, visto il suo continuo rileggere i libri di testo, ma non vedeva l'ora che passassero anche a qualcosa di più pratico.
    «Buongiorno, professor Baggins» salutò l'insegnante, mentre si affrettava a raggiungere quel posto che ormai era considerato suo di diritto: il primo banco davanti alla cattedra, nel posto più vicino a dove l'insegnante si sistemava per spiegare le sue lezioni. Non erano in molti ad ambire a quel genere di posizione, dunque Monty non doveva mai litigare con nessuno per ottenere quella postazione in tutte le materie. Non era certo che il suo amico Irvie fosse del suo stesso avviso, ma siccome nessuno dei due aveva altri amici al di fuori dell'altro, il Tassorosso finiva sempre e comunque a sedere accanto a lui, che volesse quella posizione privilegiata oppure no.
    Come tutte le volte, quindi, il primino si accomodò nella sua postazione preferita e cominciò a tirare fuori il materiale dalla sua borsa a tracolla. Il libro di testo, la bacchetta magica, della pergamena pulita, una boccetta d'inchiostro ed una penna di corvo. Il tutto venne posizionato ordinatamente sul suo banco, in attesa che Irvie lo raggiungesse, e che la lezione avesse inizio una volta che tutti gli studenti fossero entrati in aula.
    Lo sguardo del ragazzino era rivolto in direzione del professore, mentre le sue mani si muovevano da sole sul libro di testo, andando a cercare automaticamente la pagina nella quale aveva inserito un segnalibro, ad indicare dove erano arrivati nella lezione precedente. Sperava, comunque, che quel giorno avessero cominciato a fare un po' di pratica, che di certo non guastava affatto. E mentre aspettava che tutti i compagni entrassero e prendessero posto, il suo amico Irvie incluso, era con sguardo attento che Monty osservava le movenze del professore, in attesa che la lezione avesse inizio.

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    Sir Irving Alistair Macnair
    La discussione avuta con Lord Malfoy gli aveva dato molto da pensare ma aveva preferito tenerla per se e cercare di mostrarsi sereno e sicuro di se. Tuttavia Monty si sarebbe sicuramente accorto che c'èra qualcosa che non andava in lui. Qualcosa che cercava di nascondere. Anche se capire esattamente cosa fosse era difficile a dirsi. Tutto questo perchè, al contrario di suo padre, Irvie era pessimo a nascondere i suoi sentimenti. Quello che lo turbava non erano state tanto le parole del Malfoy quanto il dubbio che gli aveva insinuato nella testa sul perchè i suoi genitori gli avessero voluto impedire di andare a corte. Irvie era un bambino docile ed obbediente, non si era mai opposto ne aveva fatto i capricci per quella decisione, ma adesso aveva quasi paura che non l'avessero voluto portare con loro perchè si vergognavano di lui. O per chissà quale altro strano motivo. Tuttavia sua padre non era mai stato una persona particolarmente socievole, perciò non sembrava così strano che sottovalutasse le conoscenze e le amicizie che potevano crearsi a corte. Però anche sua madre era stata d'accordo... certo Madama Myra non era una donna che solitamente contraddiceva il marito ma a volte era capitato, Irvie l'aveva visto succedere. Pertanto doveva essere stata d'accordo, specialmente in qualcosa che riguardava il suo bambino. Ad ogni modo come tutti i giorni quella mattina si era svegliato presto, era infatti deciso a fare sempre bella figura arrivando in anticipo in classe e, seppur per motivi diversi, avere Monty come amico lo spronava ancor di più ad essere più che puntuale. E, in una tacita gara, che probabilmente lo era solo dal punto di vista del Macnair, aveva ormai imparato che il suo amico riuscisse sempre ad arrivare in classe prima di lui. Tuttavia era deciso a superarlo seppur quella non fosse altro che una mera sfida amichevole. Così non appena fu pronto si catapultò di corsa verso l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure e, una volta entrato, lo sguardo gli finì istintivamente nel punto in cui sapeva avrebbe trovato Monty: il primo banco proprio davanti la cattedra. Ed infatti il suo amico si trovava proprio lì. Se non fosse arrivato a lezione in anticipo si sarebbe seriamente preoccupato perchè avrebbe voluto dire che fosse successo qualcosa. Probabilmente anche qualcosa di grave. Fortunatamente però lo Shacklebolt era lì come ad ogni lezione. E ancora una volta Irvie aveva perso. Al che il ragazzino sospirò e la presa con filosofia facendo un piccolo sorriso. "Buongiorno, professore." Rispose al saluto del professor Baggins mentre raggiungeva il suo unico amico. "Ciao Monty." Salutò poi il giovane Shacklebolt mentre era intento a spostare la sua sedia per poi accomodarsi al banco. "Come fai ad arrivare in classe sempre prima di me?" Domandò poi con un tono appena lamentoso ma al tempo stesso scherzoso. Era chiaro che non ce l'avesse con l'altro ragazzino.

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    Edited by -Bard- - 18/11/2023, 00:03
     
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    Bartholomews E. Baggins
    Mentrer gli studenti prendevano posto dove preferivano -o dove trovavano un posto libero, a seconda delle persone- il professore rimase in piedi, davanti alla cattedra, rivolgendo rapidi cenni del capo agli studenti che avevano risposto al suo saluto.
    Erano ancora nella fase iniziale dell’anno -del loro primo anno-, ma già si iniziavano ad intravedere i caratteri e le attitudini degli studenti.
    Si staccò dal bordo della scrivania, al quale si era appoggiato in attesa che tutti gli studenti si fossero accomodati e fossero pronti
    bene, possiamo iniziare
    Disse, per mettere a tacere l’inevitabile brusio tra studenti che si formava sempre a inizio e fine lezione, mentre compiva un paio di passi, avvicinandosi agli studenti, tenendo le mani in tasca, ed i lembi della giacca all’indietro.
    Anche nel corso delle lezioni teoriche non stava mai seduto in cattedra, ma al contrario camminava per la classe, e tendeva a coinvolgere di continuo gli studenti, facendo loro continue domande.
    Mentre camminava verso i banchi, iniziò la lezione vera e propria
    dunque, immagino ricorderete che qualche lezione fa ho definito le Arti Oscure come: molte, varie, mutevoli ed eterne
    Aveva iniziato a parlarne nella lezione precedente, ma non era una nozione presente nel testo, perchè voleva che ragionassero con le loro teste, e che arrivassero a comprendere cosa erano veramente le Arti Oscure, e non per aver imparato a memoria una definizione data da qualcun altro, ma tramite la strada del ragionamento.
    Fermò i suoi passi, e si guardò attorno
    qualcuno si è fatto un’idea del perchè di questa definizione?
    Lasciò che i propri occhi vagassero lungo la sala: alcuni studenti alzavano la mano, altri lo osservavano con aria interrogativa, altri ancora sembravano voler fuggire dal suo sguardo e nascondersi sotto il banco, se avessero potuto.
    Decise di cominciare proprio da un appartenente a quest’ultima categoria, puntando lo sguardo verso uno studente seduto in fondo, che senza successo cercava di nascondersi dietro le sagome degli studenti davanti a lui
    Laggiù in fondo?
    domandò, indicandolo con un cenno del cpao.
    il ragazzino si accorse che Baggins parlava con lui solo perché il suo compagno di banco gli diede una sonora gomitata, e scattando quasi sull'attenti, farfugliò una risposta, che fece inarcare un sopracciglio al professore.
    il nostro amico dell’ultimo banco dice “perchè sono tante”...
    fece un’espressione ironicamente sorpresa, sollevando le sopracciglia e inarcando la bocca
    grazie per l’ovvietà, alla quale devo rispondere ricordandole che “molte” e “tante” sono comunque la stessa cosa
    rispose in tono scherzoso, quindi spostò lo sguardo dal ragazzo in fondo, rivolgendosi alla sala, quasi con fare confidenziale
    …almeno è stato in grado di formulare una frase, facciamo progressi!
    aggiunse con un sorriso, lasciando che la classe ridesse, e riprese a camminare, avanzando verso i primi banchi.
    Quindi tornò nuovamente serio
    molte, varie, mutevoli ed eterne. a cosa vi fanno pensare queste parole?
    proseguì ripetendo la stessa definizione, mentre, avanzando, dava le spalle alla classe
    non affollatevi! e ricordatevi che l’illuminante risposta “perchè sono tante” è stata già data
    aggiunse, nuovamente in tono scherzoso, mentre, una volta tornato davanti ai primi banchi, si voltava, tornando ad avere la vista completa su tutta la classe davanti a sè
    Sentiamo cosa ne pensano i nostri amici al primo banco
    Disse infine, indicando Montgomery e Irving con un cenno del capo, ed avvicinandosi di un passo davanti al banco al quale erano seduti
    Due strade trovai nel bosco, ed io scelsi quella meno battuta. Ed è per questo che sono diverso.
     
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    Sir Montgomery F. Shacklebolt
    Come al solito, Monty era già seduto al primo banco, quando venne raggiunto dal suo amico, che prese posto accanto a lui. «Ciao, Irvie» lo salutò con un sorriso, mentre quello si accomodava. Alla domanda riguardo all'arrivare sempre prima di lui, invece, Monty si limitò a sollevare le spalle con disinvoltura. «Ho solo tanta voglia di imparare cose nuove» commentò, mentre nel frattempo gli altri studenti entravano uno dopo l'altro.
    Quando finalmente tutti furono sistemati ai loro posti, la lezione ebbe inizio. Il professore riprese a parlare di un concetto che aveva menzionato nella precedente lezione, e sul quale Monty aveva avuto modo di riflettere, mentre si preparava ad affrontare quella lezione. La definizione che il professore aveva dato delle Arti Oscure, infatti, era differente da quella fornita dal libro, un concetto che già da sé era stato sufficiente per catturare la sua attenzione.
    Se qualcuno gli avesse chiesto di ripetere quello che diceva il libro, non avrebbe avuto il minimo problema a farlo, quasi a memoria, visto quante volte lo aveva letto. Ma con il concetto che aveva menzionato il professore, era ovvio che il docente volesse vedere come ogni studente arrivava da solo alla sua conclusione. Dunque, gli aveva dato da riflettere sull'argomento.
    Inutile dire che, quando il professore chiese alla classe che cose quella definizione poteva voler dire, la mano di Monty scattò in aria con una velocità impressionante. Tuttavia, invece di guardare gli studenti che avevano alzato la mano, il professore andò ad interpellare prima coloro che stavano facendo finta di non esistere, in fondo alla classe. Un compagno diede una risposta estremamente stupida, ma Monty non era il tipo che avrebbe riso delle risposte altrui. Tuttavia, si trovò ad alzare gli occhi al cielo, mentre quasi rimbalzava sulla sedia nel cercare di sollevare la mano sempre più in altro. Era ovvio che fosse interessato a rispondere alla domanda che era stata posta.
    Quando finalmente ottenne la parola, abbassò la mano e si schiarì la voce, prima di cominciare a parlare. «Il punto principale di questa definizione serve a mettere in guardia riguardo alle Arti Oscure. Non sono solamente un insieme di incantesimi malvagi definiti, ma possono essere considerate come Arti Oscure anche altre arti magiche, a seconda dell'uso che ne viene fatto. Per questo motivo le Arti Oscure sono molte, varie e soprattutto mutevoli, perché non sempre si presentano nella forma che ci aspettiamo. E proprio per la loro mutevolezza, non esiste un modo per debellarle del tutto, perché ne comparirebbero semplicemente di differenti, e questa è la ragione per cui sono considerabili come eterne» rispose con il ragionamento che aveva fatto riguardo alla definizione data dal professore.
    Era convinto, inoltre, che non ci fosse una vera risposta corretta a quella domanda. Certo, c'era chiaramente una risposta sbagliata, come il compagno in fondo alla classe aveva dimostrato, ma non c'era un modo preciso in cui rispondere che fosse più giusto di un altro. Era una libera interpretazione del singolo studente, perché dopotutto, anche le Arti Oscure stesse non erano altro che un modo in cui diverse persone avrebbero potuto interpretare lo stesso concetto. Era questa la conclusione a cui era giunto il giovane Corvonero.

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    Sir Irving Alistair Macnair
    Alla risposta di Monty il piccolo Macnair si lasciò sfuggire un aria pazientemente sconfitta. "Mi devo annotare mentalmente che questa tua voglia di imparare ti dona la super velocità." Commentò però pochi attimi dopo con tono scherzoso per poi tirare fuori un quaderno e una penna di Augurey dimostrando di essere pronto per prendere appunti. Ed infatti non ci volle molto prima che il professor Baggins facesse iniziare la lezione. Irvie non si era ancora fatto un idea precisa dell'insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure però si poteva dire che sapesse non essere noioso e che bisognava sempre stare attenti alla lezione per non venir colti impreparati dalle sue domande. Sembrava fosse il suo metodo per coinvolgere gli studenti. E fu così anche quella volta dato che praticamente subito il professor Baggins chiese se qualcuno si fosse fatto un idea nel definire le arti oscure come molte, varie, mutevoli ed eterne. Definizione che aveva dato lo stesso insegnante qualche lezione prima. A quel punto diversi suoi compagni, tra cui Monty, alzarono più o meno subito la mano mentre altri tentavano di volersi nascondere dalla vista del professore. Irvie invece non fece nessuna delle due cose, rimase seduto normalmente al suo posto portandosi un indice pensierosamente sul mento ma la sua espressione tradiva una certa agitazone. Avrebbe voluto alzare la mano, avrebbe voluto dimostrare di essere sveglio e intelligente, avrebbe voluto guadagnarsi l'ammirazione degli altri. Come se tutto ciò potesse farlo sentire migliore e più meritevole di ciò che era. Monty gli aveva fatto presente nel loro primo incontro che quelli non fossero buoni motivi per andare bene a scuola ma Irvie non era d'accordo, se non avesse dimostrato il suo valore non sarebbe mai diventato un degno capofamiglia un giorno, forse non sarebbe stato neppure un degno Macnair ed era evidente quanto suo padre si aspettasse tanto da lui. Non poteva prendere brutti voti o non avrebbe avuto il coraggio di guardarlo in faccia. Sir Bhaltair non era un uomo cattivo, le cose che amava di di più erano la sua famiglia e avere successo nel suo lavoro, e seppur un pò severo mai aveva trattato duramente suo figlio. Il ragazzino però era ignaro di quanto il suo stesso padre potesse essere fragile dietro la corazza in cui si era rifugiato e che riusciva a togliersi solo con sua moglie. Forse se avesse fatto ciò anche con Irvie egli avrebbe potuto capire che neppure il padre che tanto ammirava era privo di debolezze ed insicurezze. D'altronde al contrario di lui sembrava essere sempre così sicuro di se. Era così preso dal suoi pensieri, dal suo ricercare una risposta che a malapena sentì la risposta del ragazzino all'ultimo banco. Ma si riscosse quando il professore si rivolse a lui e Monty. Doveva ammettere che la risposta del suo amico fu illuminante però la domanda era stata posta anche a lui e non poteva rispondere l'esatta stessa cosa delllo Shacklebolt. Tuttavia il ragazzino aveva come la certezza che qualunque cosa avrebbe detto dopo di lui sarebbe sembrata estremamente stupida. Doveva rispondere qualcosa, subito, perchè una scena muta sarebbe stata ancora più inaccettabile. "Ehm... molte e varie come le Creature Magiche e mutevoli come i Kelpie Ma eterne... nessuna Creatura Magica è eterna. E' interessante vedere però come le Arti Oscure e le Creature Magiche abbiano più cose in comune di quanto si possa pensare. E proprio come le Creature Magiche anche le Arti Oscure possono avere diversi gradi di pericolosità." Se ne uscì esternando qualcosa che non aveva fatto a meno di venirgli in mente. "Ma tornando alla domanda, beh... uhm... non saprei. Non mi viene in mente niente di diverso da quello che ha detto Monty... e non ci sarei arrivato se non l'avesse detto lui." Ammise con onestà sfoggiando un sorrisetto imbarazzato e la chiara voglia di voler sparire.

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    Bartholomews E. Baggins
    Alla sua domanda, diverse mani si alzarono in alto.
    Alcune con una certa decisione, altre più timide, ma erano comunque un discreto numero.
    D'altronde, evidentemente molti studenti che non era possibile fare una figura peggiore del loro compagno all'ultimo posto, ed essendo Difesa Contro le Arti Oscure una materia obbligatoria, ci tenevano a fare bella figura col nuovo insegnante.
    Bart aveva deciso invece di iniziare a sentire le risposte della prima fila, composta da Monty ed Irvie. Il primo, che aveva alzato la mano con più veemenza di tutti, ed il secondo che invece non si era nemmeno proposto volontario.
    Tuttavia, quando Monty ebbe finito di parlare, non c’era più nessuna mano alzata: i due bambini al primo banco non potevano accorgersene, ma mentre il primo dei due parlava, tutti gli altri che avevano alzato la mano la abbassavano, evidentemente per paura di fare una brutta figura, se paragonati alla brillante risposta data dal loro compagno.
    ben detto, Sir Montgomery, ben detto
    si complimentò col brillante Corvonero, mentre ringraziava mentalmente il cielo per la prassi di chiamare i rampolli dell’alta società col solo titolo seguito dal nome proprio: pronunciare l’impronunciabile Shacklebolt senza commettere errori era una sfida più impegnativa che ammansire un drago infuriato brandendo una torcia.
    Prese quindi a spiegare
    Le Arti Oscure sono qualcosa di indeterminato, cangiante, indistruttibile. Che muta, che non può scomparire mai del tutto, che può persino nascondersi sotto sembianze allettanti e seducenti: hanno origine dai peggiori impulsi della natura umana, e per questo non c’è un limite a ciò che l’estro e la capacità umana può concepire.
    Lo scopo di Difesa contro le Arti Oscure non è solo di proteggere dalle sue principali manifestazioni, ma anche di farvi capire l'importanza delle intenzioni nell'utilizzo di qualsiasi cosa a portata di bacchetta.

    fece una piccola pausa, per permettere agli studenti di riflettere su quel concetto ed assimilarlo, e, perchè no, di prendere appunti, soprattutto per i più zelanti.
    Tuttavia… analizzandole con occhio critico, senza pregiudizi e con il timore reverenziale che meritano, si potrebbero considerare la Arti Oscure, per quanto immorali e malvagie, come un aspetto oscuro ma interessante delle pratiche magiche: la loro esistenza ci insegna che si può spingere la magia sino al suo limite estremo, scavalcando ogni legge, persino le regole stesse della vita e della morte, ottenendo risultati stupefacenti
    poneva particolare enfasi mentre parlava, cercando di trasmettere attraverso la voce tutta la passione e l’interesse che rivolgeva verso una tematica sì pericolosa, ma estremamente interessante se maneggiata nel modo giusto.
    e quali sono, le principali manifestazioni delle Arti Oscure?
    proseguì, riferendosi a ciò che aveva menzionato durante la spiegazione.
    Diverse mani si alzarono quasi all’unisono, e la prima che risposta che giusne fu la più ovvia
    incantesimi, ovviamente
    fece eco alla parola che giunse quasi in coro dalla maggior parte degli studenti, quindi indicò un’altra mano alzata
    pericolosi oggetti incantati, certo
    ripetè la risposta data da un altro studente, meno ovvia della prima ma comunque abbastanza scontata.
    non c’è nient’altro che esiste al solo scopo di arrecare danno, dolore, o qualunque genere di fastidio?
    fece una piccolissima pausa retorica, dopo aver dato un indizio, per dare il tempo agli studenti di riflettere, mentre incalzava
    …ebbene si, anche Creature.
    anticipò quindi la risposta, mentre ora osservava i due studenti in prima fila, come per cercare di comprendere se ci fossero arrivati da soli mentre spiegava la soluzione alla classe.
    il nostro Sir Irving, pur credendo di non avere una risposta, ha in realtà colto un altro aspetto fondamentale.
    Proseguendo nella spiegazione si riallacciò alla risposta data da Irvie, e dal tono sembraa complimentarsi anche con lui
    E proprio il Kelpie da lei citato, è materia da GUFO, quindi dovrà pazientare qualche anno, prima di sentirne una lezione…
    fece una piccola pausa, mentre si stringeva nelle spalle
    …o di affrontarlo, se seguirà la mia materia nei MAGO.
    aggiunse, rivelando un piccolo dettaglio sui futuri argomenti di lezione di diversi anni più avanti.
    Vedete, ci sono particolari creature che non solo hanno qualcosa in comune con le Arti Oscure, ma, per certi versi, ne fanno parte
    spiegò, mentre si avvicinava nuovamente al primo banco, ed arrivato davanti ai due studenti, tamburellò con la mano sinistra sul banco
    Sir Montgomery, saprebbe individuare le differenze tra Creature Magiche e Creature Oscure?
    domandò verso lo studente Corvonero; il professore aveva dato un importante indizio proprio poco prima di nominare le creature, ed era certo che il ragazzino sarebbe stato nuovamente in grado di sorprendere la classe.
    E lei, Sir Irving…
    però, prima che Monty potesse rispondere, incalzò con un’altra domanda, rivolgendosi invece al suo compagno di banco, Irvie:
    …sembra che sia molto ferrato in fatto di Creature. Cosa sa dirci, ad esempio, sugli Avvincini?
    domandò quindi verso di lui. Anche Irving stava dimostrando un’ottima capacità intellettuale, oltre alla sua passione per le Creature.
    Una volta poste le due domande, fece un paio di passi all’indietro, avvicinandosi con la schiena verso la cattedra.
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    L'utente Ax†er non ha risposto alla role nonostante fosse il suo turno da più di una settimana, senza aver preventivamente avvisato sul forum di una possibile assenza prolungata.
    Pertanto, per non tenere il gioco d'altri bloccato ad oltranza, lo staff dichiara che da questo momento in poi l'utente Ax†er è escluso dalla turnazione. Gli altri giocatori potranno menzionare nei loro prossimi post la sua uscita di scena e continuare a giocare per conto loro.
    Per l'utente escluso, la role potrà essere segnata nel proprio portfolio come interrotta. Gli altri, invece, potranno portarla avanti normalmente e poi chiederne regolare chiusura.

     
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    Sir Irving Alistair Macnair
    Come praticamente sempre Monty diede una risposta brillante al quesito del professore ma ciò non diede sentimenti negativi in Irvie, d'altronde la sua era una competizione sana ed era sinceramente felice che il suo amico fosse così bravo a scuola. Irvie ascoltò quindi la risposta del professore appuntando tutto sul suo quaderno, non voleva rischiare di scordarsi nulla. D'altronde ci teneva ad andare bene a scuola anche se più per fare bella figura che per effettiva voglia di imparare. Tuttavia Difesa Controi le Arti Oscure era la materia che preferiva insieme a Cura delle Creature Magiche, seppur prima del terzo anno non avrebbe potuto frequentare quella lezione... cosa che lo rendeva impaziente di arrivare al terzo anno ma, comunque, quelle erano le due materie che gli sembrava gli fossero più utili nel suo futuro nel Dipartimento Regolazione delle Creature Magiche. Tuttavia il piccolo Macnair rimase leggermente sorpreso che la sua risposta avesse davvero un nesso con la domanda che aveva fatto il professore. Ma dopo un attimo sorrise soddisfatto con l'aria di chi ovviamente sapeva che quella fosse una risposta giusta. Anche se era evidente che non lo sapesse fino a un attimo prima. "Certo che frequenterò la sua materia ai MAGO. Un Macnair non può non saper affrontare un Kelpie." Affermò rivolto al professore con aria convinta. "E poi sono le creature magiche che mi affascinano di più al mondo." Ammise con aria emozionata all'idea di poter non solo vedere un Kelpie da vicino ma anche affrontarlo. Suo padre non avrebbe potuto impedirglielo, d'altronde quello era il vero modo per proteggersi, non scappare per tutta la vita. Sopratutto se il proprio lavoro ruotava attorno alle creature magiche e Irvie sperava vivamente di poter lavorare sul campo e non venir relegato dietro mucchi di scartoffie. Quando il professor Baggins si rivolse nuovamente a lui si sentì sollevato nel sentirsi proporre una domanda alla quale non avrebbe avuto difficoltà a rispondere. "Gli avvincini sono dei demoni acquatici che si trovano nei laghi di tutta la Gran Bretagna e l'Irlanda. Sono cornuti, con la pelle verde pallido e le dita molto lunghe con una presa potente ma facili da spezzare. Queste lunghe dita prensili vengono anche usate per catturare i pesci di cui si cibano. Nonostante si mostrino aggressivi verso gli esseri umani sono classificati come xx perchè sono comunque facili da neutralizzare e non possono venire considerati davvero pericolosi. Talvolta i Maridi li addomesticano tenendoli come animali domestici." Disse infatti stavolta con un tono veramente sicuro, quello di chi sapeva di cosa stava parlando e di cui si sentiva un esperto. Perlomeno i suoi genitori non gli avevano vietato di leggere i libri sulle creature magiche. E poi le creature magiche acquatiche erano indubbia mente quelle che preferiva tra tutte perchè univano le sue due più grandi passioni.

    A child who loves animals is an adult who as compassion for people.
     
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8 replies since 27/10/2023, 10:32   117 views
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