A secret truth

Drake ed Effie

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    Drake Baskerville
    Era passato molto tempo da quando il professore aveva rivelato ad Effie Scamander di essere a conoscenza di chi fosse il suo padre biologico e ancor più tempo da quando le aveva detto di non essere il figlio biologico del signor Baskerville. Drake ci aveva pensato a lungo ma dato che la ragazza sapeva già parte del segreto l'uomo aveva infine deciso che gliel'avrebbe detto. D'altronde erano amici, era entrato nelle grazie degli Scamander ed Effie non avrebbe mai fatto nulla che potesse portare guai a lui e a sua madre. Ne era assolutamente convinto. Così una sera, nel suo cottage nelle campagne vicino Lochmaddy, aveva scritto una lettera alla giovane alta funzionaria in cui le chiedeva un giorno disponibile per vedersi al Tre Manici di Scopa perchè doveva parlarle. Il giorno che era stato deciso infine arrivo, Drake non disse ad Emma dove sarebbe andato o avrebbe fatto i cappricci per vedere Effie, la lasciò quindi agli Stapleton e si materializzò perfettamente in punto davanti al locale. A quel punto con un passo elegante entrò e prese un tavolo. Seduto al suo posto, in attesa che Effie lo raggiungesse, Drake si perse nei suoi pensieri. Come avrebbe preso Effie quella verità? Che fosse il figlio di Lord Kenneth e il fratellastro di Lord Egan. Che in lui scorreva il nobile sangue dei Gaunt. Era una verità scomoda con cui aveva dovuto convivere tutta la vita. Quando era bambino sua madre l'aveva pregato di non dirlo a nessuno, quello era il suo più grande rimpianto ma non rimpiangeva la nascita di Drake. Era pur sempre suo figlio e non poteva che amarlo. Drake aveva però deciso che da nessuno l'avrebbe svelato a pochi, le sue persone più fidate, quelle che mai avrebbero potuto voltargli le spalle. Effie però era diversa, era un amica ma non lo era di vecchia data come tutti gli altri che sapevano. Tuttavia Drake sentiva e confidava che ci si potesse fidare di lei. Credeva che fosse giusto che anche suo padre, il signor Baskerville sapesse, ma era rischioso non avendo certezze di come avrebbe potuto prenderla. O almeno così diceva sua madre. Ma sarebbe bastato un errore a distruggere anni di amore verso la propria moglie e un bambino che avevano cresciuto amorevolmente insieme? Drake non lo sapeva ma dargli così poca fiducia non gli piaceva. D'altronde era pur sempre suo padre, l'uomo che l'aveva amato e cresciuto e di cui portava felicemente il cognome. E lui sarebbe sempre stato un Baskerville, non un Gaunt.

    RF: 200 - 15 - 15 = 170
    The wonders of nature are endless.


    Edited by -Bard- - 18/8/2023, 11:47
     
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    EUPHEMIA GRACE SCAMANDER
    La mano di Effie indugiò un momento sulla maniglia della porta d’accesso al locale più rinomato di Hogsmede.
    Per cercare di non tornare a preoccuparsi di quale potesse mai essere la ragione della convocazione, spostò lo sguardo per controllare di essere sufficientemente in ordine dopo il viaggio per arrivare ad Hogsmeade.
    La mano libera scosse appena le stoffe della pantagonna per scuotere via quel poco di polvere che poteva aver attratto lungo il tragitto affrettato.
    La missiva del professore l’aveva lasciata decisamente perplessa: forse aveva qualche ritrosia nel sistemarsi al tavolo con gli Scamander, al matrimonio di Egan? Forse Effie e la sua famiglia avevano esagerato, erano stati inopportuni, finendo con l’offenderlo?
    La ragazza sperava davvero di no… E allora ecco che si faceva strada l’idea che forse volesse, oltre che ringraziare, provare a rifiutare quell’invito (e in quel caso era più che pronta a rassicurare Baskerville che nulla avrebbe fatto più piacere a Sir Scamander e a suoi che condividere con il popolano il desco e la conversazione).
    Ben lungi da lei era considerare l’idea che il popolano volesse svelarle più di quanto non avesse già fatto sulle sue origini familiari.
    Era una storia così personale che, sebbene l’uomo ne avesse centellinato piccoli particolari, la giovane irlandese non se la sentiva di pressare ulteriormente, sebbene la su curiosità ne fosse ampiamente stuzzicata.
    E conoscendo bene la riservatezza del professore ed avendo ben chiaro un limite per lei invalicabile per non tradirne la fiducia, relegava inconsciamente quell’argomento tra tutti in un cantuccio assai recondito della sua mente, anteponendovi qualsiasi altro pensiero, specie a ridosso di quell’evento così particolare.
    Ogni domanda possibile, ogni scenario immaginabile, tuttavia, avrebbe trovato soluzione unicamente varcando quella porta, ed ella si decise a spingerla per entrare nel locale piacevolmente ombrato, rifulgente di una luce tutto sommato calda, proveniente dai vetri ancora colpiti dal sole scozzese e sapientemente accomodati per rendere confortevole l’atmosfera del luogo.
    Ed ecco Baskerville seduto, solo, ad uno dei tanti tavoli altrimenti più o meno affollati.
    Cercando di controllare il proprio tono di voce, per non risultare troppo chiassosa come era suo solito, Effie provò salutarlo:
    - Buongiorno, professore. Mi pare di trovarla in ottima forma e questo mi rende contenta…
    Almeno, poteva subito scartare l’ipotesi che l’uomo vesse premura di parlarle per questioni inerenti la sua incolumità e la sua salute.
    Fu forse un pochino ancora scossa dall’assenza di Emma: era da molto che non aveva modo di incontrare la piccola, e ne sentiva la mancanza. Ma il popolano non sembrava nemmeno visibilmente provato, quindi forse si poteva anche escludere che qualcosa di spiacevole o peggio fosse accaduto alla bambina.
    Aspettò un cenno dell’uomo prima di prendere posto, attendendo lì in piedi quel tacito consenso: era scapestrata e goffa, certo, ma non mancava propriamente di educazione, dopotutto...
    Intanto, la risposta alla domanda che la pressava dal principio di quell’incontro (sin da quando era stato anche solo suggerito, prima che pianificato) era appena più vicina di quanto non lo fosse negli istanti in cui aveva raggiunto il pub, eppure sembrava ancora troppo lontana per essere afferrata o intravista.
    ...I intend to make my own way in the world...
     
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    Drake Baskerville
    Drake quindi se ne stava lì, seduto al suo tavolo, perso nei suoi pensieri mentre attendeva l'arrivo di Effie. Dire quella verità a qualcun'altro era sempre un atto di fiducia e coraggio, tuttavia condividere quel segreto con altri l'aiutava a portare meglio quel fardello. Istintivamente pensò al giorno in cui l'avrebbe dovuto dire ad Emma, quando sarebbe stata abbastanza grande per capire. Probabilmente avrebbe capito anche adesso, d'altronde era una bambina sveglia, ma Drake non si sentiva ancora pronto e non ci teneva a rovinarle l'infanzia più di quanto fosse già stata rovinata. Se le cose fossero andate come dovevano andare lui non sarebbe mai esistito, era una consapevolezza che aveva fin da bambino e che gli faceva chiedere se meritasse davvero di vivere. Sopratutto quando George, l'unico vero figlio di Scott ed Isabella Baskerville era ormai morto. Si sentiva come un impostore verso il signor Baskerville. Tuttavia una voce lo ridestò a un certo punto da quei pensieri negativi facendogli poggiare lo sguardo sulla giovane figura di Effie Scamander. "Effie, buongiorno." Ricambiò il saluto con tono serio e pacato. "Spero che non sia stato un disturbo farti venire qui. Ma come ti ho scritto ho una cosa molto importante di cui vorrei parlarti." Continuò per poi fare cenno di sedersi alla ragazza. "Promettimi che non lo dirai assolutamente a nessuno." Ormai conosceva bene Effie ed era certo che l'avrebbe fatto ma glielo disse comunque per farle capire quanto era importante che ciò che le avrebbe svelato rimanesse un segreto. Ma presto l'avrebbe capito anche da sola. A quel punto le si avvicinò quel tanto che sarebbe bastato per farsi sentire mentre bisbigliava. "Come posso dirtelo..." Esordì con fare incerto. Esitante. "Ricordi quello che ti avevo detto tempo fa sul fatto che io e Lord Egan abbiamo un legame?" Domandò poi per cercare di introdurre il discorso. "Ecco... io... sono il fratellastro di Lord Egan." Ammise stando attento che l'unica persona che lo sentisse fosse la sua amica. "Mia madre, quando era ancora la cameriera personale di Dama Morrigan, è stata l'amante di Lord Kenneth." Spiegò. Far uscire quelle parole dalla sua bocca era doloroso. "Ancora non mi capacito di come sia stato possibile." Aggiunse poi con fare sconsolato.

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    Ebbene, non poteva dire di non aver mai immaginato che l’argomento sarebbe potuto essere quello e nemmeno di non aver lei stessa immaginato tempo addietro che un simile legame fosse non solo possibile, ma addirittura esistente.
    Il professore, cosa insolita per un uomo attento alle convenzioni come era lui e ciò era forse un campanello d’allarme sulla pressione che quella conversazione aveva su di lui, non l’aveva accolta con pacatezza, ma in breve tempo era arrivato a esprimere ciò che più gli pesava sul cuore.
    Dunque lui ed Egan erano fratellastri.
    Questo spiegava molte similitudini e somiglianze tra i due, ed Effie si ritrovò a pensare come fosse assolutamente credibile, se non addirittura lampante, quella verità.
    Non erano circostanze piacevoli ad aver portato a quella situazione, certo, e la ragazza comprendeva il disagio che questo poteva causare nell’amico.
    Molto tempo fa, Drake le aveva rivelato di non essere figlio biologico dell’uomo che lo aveva cresciuto, ed Effie lo aveva rassicurato: l’amore di un padre non dipende unicamente dal contributo naturale dato al concepimento, ma era in gran parte nutrito dalla presenza nella vita di un individuo.
    Ma ora cosa poteva dire del rapporto con un fratellastro, specie se questi era tale per un tradimento, un concupimento illegittimo?
    - Naturalmente, non ne farò mai parola promise, sinceramente.
    Tuttavia, non poteva lasciar cadere in quel modo l’intera questione.
    - Egan non ne sa nulla, vero? Ma dovete dirglielo! Ha il diritto di sapere che, qualunque cosa accada, non è solo...
    Certo, dal momento in cui aveva deciso di cambiare la propria rotta e operare una “redenzione sociale”, Egan aveva guadagnato molte amicizie ed era diventato una persona davvero migliore sotto molti aspetti.
    Ma avere amici era diverso dall’avere un fratello: in futuro, vi sarebbero stati eventi che affrontare con un fratello sarebbe stato sicuramente diverso che affrontarli da solo.
    Ma come avrebbe preso Egan una notizia simile? Soprattutto, realizzando che tutto era dovuto ad una debolezza di suo padre?
    Ed era quella una buona ragione per tenerlo all’oscuro della verità?
    Il peso di quelle conferme e di quelle domande, costrinse la ragazza a piegarsi leggermente su se stessa, una mano alla fronte e lo sguardo concentrato sulla superficie scura del tavolo.
    Fu sul punto di insistere che fosse la cosa migliore, condividere quella verità con la sola altra persona che aveva diritto a conoscerla, ma alzando lo sguardo su Drake ne vide l’espressione e ne colse pienamente il dolore nel dover ammettere una cosa simile.
    La mano che aveva sfregato la sua fronte, la allungò fino a toccare la mano del professore, in un gesto solidale e consolatorio.
    - Questo non cambia nulla, amico mio. Non vi rende un uomo meno meritevole, non avete nessuna colpa e nemmeno ne ha vostra madre. Forse non ne ha neppure Lord Kenneth, in fondo...
    Naturalmente, non giustificava un uomo che aveva tradito la propria moglie, ma conoscendo Dama Morrigan e il padre di Egan, poteva forse capire un momento di debolezza. Che sperava fosse rimasto caso unico e isolato, soprattutto per il benessere della madre di Drake.
    ...I intend to make my own way in the world...
     
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